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CORTECCIA

by CORTECCIA

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1.
L’adesione del mio viso al tempo terreno non mi riguarda, ma mi guarda dall’esterno e sorride ogni minuto parlando con parole antiche mi riporta a sé mi riporta alle cose in case d’accumuli. L’espressione del mio viso è sempre aderente al vento impavido al tempo intransigente con le stravaganze sempre uguali nel giro di stagioni uguali a se stesse sempre nel tempo aderente.
2.
Zigote 04:15
Fuoriuscire è un’esperienza traumatica oltre ogni cognizione umana fuoriuscire è lo sguardo ridotto a tremore benigno di cuori pulsanti urla inconsuete e ignare di qualunque cosa l’esterno ci possa proporre odore di pelle accarezza le orecchie sentire che tutto è cambiato adesso. Cellula, uovo, gamete, prodotto da sistema femminile fecondazione per originare l’ovozigote ovogenesi e meiosi assumere il cromosoma. I gameti hanno un corredo dimezzato e sono atti all’unione con altro gamete mettere in comune i due corredi ricostituire quello diploide. Fuoriuscire è un’esperienza traumatica oltre ogni cognizione umana fuoriuscire è lo sguardo ridotto a tremore benigno di cuori pulsanti urla inconsuete e ignare di qualunque cosa l’esterno ci possa proporre odore di pelle accarezza le orecchie sentire che tutto è cambiato adesso.
3.
Terre 02:54
Le terre le mani i rami lontani i fili si legano a roventi metalli. Le terre nascoste di pelle le risposte gli abbracci di mare le teorie sociali. L’essenzialità si basa sui visi vicini E la verità si basa sul toccare i visi. I corpi lontani gli sguardi minerali i sassi animali ancora teorie sociali. Abbracci di fili intrecci di mani negli occhi la terra e l’odore dei limoni.
4.
Se 04:06
Ma se i pensieri dividessero i muri a metà noi avremmo molta più libertà. Se le sue mani corrompessero la sua integrità loro avrebbero molta più felicità. Se le cose andassero per la loro strada io sarei rami se le frasi andassero per questi rami io sarei albero se le foglie, le vene, il mio corpo andasse per fiumi io sarei la terra. Le mani sconosciute i verbi conosciuti. Se i suoi fianchi l’avvolgessero di pura intensità, se respirassero un po’ più in profondità.
5.
Gialli in viso gialle le parole gialli i pensieri pallidi come la morte. Secchi, come denti di caimano lo sguardo strano le pupille rosse a cerchi. Teste, perlopiù pelate penzolano sul crinale del giudizio. Presenti, a rappresentare chissà quale nazione alle armi presto! Ma dalla rivoluzione, scaturisce sempre sangue ricordiamo, e allora quale soluzione; ma se il domani non è domani, se le ripetizioni sono invariate cosa siamo, milioni di stanti certo non santi. Chissà, quale tra di noi s’intrufolerà tra i pensieri e le carni di quelli. Potrà, forse ritrovare una fiamma anche leggera che scalda i pensieri. Ragionare, poi agire, rimproverare salutare la grande folla in trincea a gridare; sollevarsi, a guardare la gente passare dopo avere telefonato, com’era buono il gelato.
6.
Strati 02:57
Stalattiti sonore testimoni di respiri stratiformi epoche si rinnovano carotaggi danzanti mostrano midolli affondano mani dentro rocce. Falesie dell’anima insorgono al sibilo del mondo richiamando al respiro generativo fossili oceanici in flussi continui parlano crepitii di metafore radicate.
7.
Menopausa 05:26
Le crepe nella terra, tremano i solchi nelle mani, piangono. I tagli dentro al cielo, osservano le vibrazioni umane e piangono. Menopausa della terra, menopausa delle cellule, menopausa della terra, menopausa delle cellule, menopausa delle fibre. Gli scogli nel mare, vibrano i volti nella sabbia, alludono. Le spine sulla pelle, aspettano lapilli di vulcano, attendono. I tagli dentro al cielo, osservano le vibrazioni umane, e piangono. Le crepe nella terra, tremano i solchi nelle mani, piangono. - Waiting, in the swishes of thoughts meekness, at the core of the impatience of being rest, soaked in dew and rustles stillness, pulsating with the heat of the sun Passages, between tired and ancient walls heading, towards primordial sleep swimming, into long streams of time finding again, great beds of calm.
8.
Ibrido di frasi ipocrite che si miscelano in gesti chimici però decide gli esiti a partire da sé. Carico di volti impavidi che rappresentano parole inutili però prevede gli esiti, non i limiti. Anemico tempra volubile pensieri fossili si sedimentano così fornisce l’alibi e si scagiona da sé. Polvere verbi solubili si sa difendere e giudicarsi però di tutti gli uomini non conosce che sé. Si diffonde la distanza striscia dubbi e ovvietà animo sintetico. Si confonde con veemenza lascia tracce d’ovvietà animo sintetico.
9.
Le labbra sottili del tempo si appoggiano curiose sull’uomo che ha di sé una coscienza molto vaga, i capelli radi di minuti contano le ore senza per questo averne un’idea, misurata. Le mani rivolte a soffrire sui fiumi del viso arsi di sole e di notte mai arrivati all’improvviso. I passi aderenti alla terra i vestiti anche loro di terra precisi gesti a cui rifarsi e ancora rifarsi, tornare al lavoro e guardarsi le spalle gli sguardi insicuri i sorrisi le mani inquadrate. Il sole bacia chi ha molto peccato perché peccando si impara, a essere molto baciato. Forse i ricordi si ingrigiscono di sale mentre il vento li riporta in fondo al mare, inutile che l’uomo incosciente, si inoltri nell’acqua passata nuotando tra falsi ricordi masticando polmoni di rabbia. Quando infine dalla sedia lui s’alza - in un furore di coscienza gli altri uomini guardandolo in viso gli ricordano che ha di sé una coscienza molto vaga. Si risiede guardando mesto le sue dita inquadrate e i pensieri in effetti non erano poi così chiari. Meglio bere alla fonte del forse con mani di plastica fumante e guardare nel vuoto degli occhi nel soffiare del vento dolce. E dalla terra alla terra ritorna contando milioni di secondi mai bene utilizzati è davvero un peccato.
10.

about

The combination of man and nature, the imagined revolutions, the tension of possibilities - told through vibrant musical structures, harmonies, continuous metaphorical dialogs.
***
L’amalgama tra uomo e natura, le rivoluzioni immaginate,
le tensioni dei possibili raccontate attraverso strutture sonore
vibranti, armonie ritrovate, dialoghi continui di metafore.

credits

released September 6, 2016

Pietro Puccio: vocals, drums, programming
Simone Pirovano: piano, synthesizer, programming
Alessandro Parilli, bass, guitar, programming

license

all rights reserved

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about

CORTECCIA Milan, Italy

Corteccia è un duo di autori, composto da Pietro Puccio e Simone Pirovano. È un progetto musicale fatto di suggestioni sonore e visive, che associa progressioni contemporanee a una spiccata ricerca armonica, mescolando pianoforte, batteria, voce, strumentazioni digitali e visual. ... more

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